Лучшие итальянские сказки / Le migliori fiabe italiane
Анелия Ивановна Каминская
Легко читаем по-итальянски
Книга содержит пятнадцать итальянских сказок. Тексты сказок упрощены и сокращены, сопровождаются комментариями и упражнениями на понимание прочитанного, в конце книги расположен небольшой итальянско-русский словарь. Занимательные итальянские сказки позволят вам погрузиться в удивительный мир итальянского фольклора. Чтение итальянских сказок в оригинале не только поможет в изучении языка, но и даст прекрасную возможность познакомиться с культурой Италии. Книга предназначается для тех, кто только начинает свое знакомство с итальянским языком (уровень 1 – для начинающих).
Лучшие итальянские сказки / Le migliori fiabe italiane
© Каминская А. И., адаптация текста, комментарии, упражнения, словарь
© ООО «Издательство АСТ», 2019
Cecino e il bue
Una donna faceva cuocere[1 - faceva cuocere – варила] dei ceci. Pass? una povera e ne chiese una scodella[2 - ne chiese una scodella – попросила миску нута] in elemosina.
– Se li do a voi, non li mangio io[3 - Se li do a voi, non li mangio io – если я вам его дам, то сама его не поем]! – disse la donna.
Allora la povera le grid?:
– Che tutti i ceci nella pentola diventino figli! – e se ne and?.
Il fuoco si spense e dalla pentola, come ceci che bollono, saltarono fuori cento bambini, piccoli come chicchi di cece e cominciarono a gridare:
– Mamma ho fame! Mamma ho sete! Mamma prendimi in collo[4 - Mamma prendimi in collo – мама, возьми меня на ручки]! – e a spargersi per i cassetti, i fornelli, i barattoli. La donna, spaventata, comincia a prendere questi esserini, a ficcarli nel mortaio e a schiacciarli col pestello come per farne la purea di ceci. Quando credette d’averli ammazzati tutti[5 - Quando credette d’averli ammazzati tutti – Когда она решила, что убила их всех], si mise a preparare il mangiare[6 - si mise a preparare il mangiare – принялась готовить еду] per il marito. Ma poi le venne da piangere[7 - le venne da piangere – она расплакалась], e diceva:
– Oh, ne avessi lasciato in vita almeno uno[8 - ne avessi lasciato in vita almeno uno – если бы я оставила в живых хотя бы одного]; ora mi aiuterebbe, e potrebbe portare da mangiare a suo padre in bottega!
Allora sent? una vocina che diceva:
– Mamma, non piangete! – Era uno dei figlioli, che s’era nascosto dietro il manico della brocca e s’era salvato. La donna fu tutta felice:
– Oh, caro, vieni fuori, come ti chiami?
– Cecino, – disse il bambino scivolando gi? per la brocca.
– Bravo il mio Cecino! – disse la donna, – ora devi andare in bottega a portare da mangiare al babbo.
Prepar? il paniere e lo mise in testa a Cecino.
Cecino cominci? ad andare e si vedeva solo il paniere[9 - e si vedeva solo il paniere – и виднелась только корзинка] che sembrava camminasse da solo[10 - da solo – сама по себе, без посторонней помощи]. Domand? la strada a un paio di persone e tutti prendevano spavento[11 - prendere spavento – испугаться]. Cos? arriv? alla bottega e chiam?:
– Babbo, babbo! Vieni: ti porto da mangiare.
Suo padre pens?: “Chi mi chiama? Io non ho mai avuto figlioli!” Usc? e vide il paniere e di sotto al paniere veniva una vocina:
– Babbo, alza il paniere che mi vedrai. Sono tuo figlio Cecino, nato stamattina.
Alz? il paniere e vide Cecino.
– Bravo, Cecino! – disse il babbo, che faceva il magnano, – ora verrai con me che devo fare un giro per le case dei contadini per sentire se hanno qualcosa di rotto da accomodare.
Cos? il babbo si mise in tasca Cecino e andarono. Per la strada non facevano che[12 - non fare che – только и делать, что; не переставать] chiacchierare e la gente vedeva l’uomo che pareva parlasse da solo, e pareva fosse matto.
Chiedeva nelle case: – Avete nulla da stagnare?
– S?, – gli risposero, – ma a voi non la diamo perchе siete matto.
– Come matto? Io sono pi? savio di voi! Cosa dite?
– Diciamo che per la strada non fate che parlare da solo.
– Macchе solo. Discorrevo con mio figlio.
– Dove l’avete questo figlio?
– In tasca.
– Ecco: cosa dicevamo? Siete matto.
– Be’, ve lo far? vedere[13 - ve lo far? vedere – я вам его покажу], – e tir? fuori Cecino a cavallo[14 - a cavallo – верхом] d’un suo dito.
– Oh, che bel figliolo! Mettetelo a lavorare da noi, che gli facciamo far la guardia al bue.
– Ci staresti, Cecino?
– S?.
– E allora, ti lascio qui e passer? a riprenderti stasera.
Cecino fu messo a cavallo d’un corno del bue e pareva che il bue fosse solo. Passarono due ladri e visto il bue incustodito lo vollero rubare. Ma Cecino si mise a gridare[15 - si mise a gridare – начал кричать]: – Padrone! Vieni, padrone!
Corse il contadino e i ladri gli chiesero: – Buon uomo, da dove viene questa voce?
– Ah, – disse il padrone. – ? Cecino. Non lo vedete? ? l? su un corno del bue.
I ladri guardarono Cecino e dissero al contadino:
– Se ce lo cedete per qualche giorno vi faremo diventare ricco[16 - Se ce lo cedete per qualche giorno vi faremo diventare ricco – Если Вы нам его одолжите на несколько дней, мы Вас сделаем богатым.], – e il contadino lo lasci? andare[17 - lo lasci? andare – отпустил его] coi ladri.
Con Cecino in tasca, i ladri andarono alla stalla del Re per rubare cavalli. La stalla era chiusa, ma Cecino pass? per il buco della serratura, apr?, and? a slegare i cavalli e corse via[18 - correre via – убегать, ускакать] con loro nascosto nell’orecchio d’un cavallo. I ladri erano fuori ad aspettarlo, montarono sui cavalli e galopparono via a casa.
Arrivati a casa dissero a Cecino:
– Senti, noi siamo stanchi e andiamo a dormire. Da’ tu la biada ai cavalli.
Cecino cominci? a mettere le museruole ai cavalli, ma cascava dal sonno e fin? per addormentarsi in una museruola. Il cavallo non s’accorse di lui e lo mangi? insieme alla biada.
I ladri, non vedendolo pi? tornare, scensero a cercarlo nella stalla.