Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino
Карло Коллоди
Легкое чтение на итальянском
«Приключения Пиноккио. История деревянной куклы» – знаменитая сказка Карло Коллоди (1826–1890), повествующая об удивительных приключениях деревянного мальчика.
Текст книги сокращён, адаптирован и сопровождается комментариями и упражнениями с ответами. Также в конце книги вы найдёте небольшой итальянско-русский словарь, который поможет вам с выполнением заданий.
Пособие предназначается для начинающих изучать итальянский язык (уровень 1 – для начинающих А1–А2). Небольшой формат издания позволяет читать произведение как дома, так и в поездке.
Карло Коллоди
Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 = Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino
Легкое чтение на итальянском
Адаптация текста, комментарии, упражнения и словарь А. И. Ной
© Ной А. И., адаптация текста, комментарии, упражнения, словарь, 2024
© ООО «Издательство АСТ», 2024
Carlo Collodi
Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino
1
Come ? andato che Maestro Ciliegia, falegname, ha trovato un pezzo di legno, che piangeva e rideva come un bambino
C’era una volta[1 - C’era una volta — Жил да был] un pezzo di legno.
Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, che d’inverno si mettono nelle stufe per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
Un bel giorno questo pezzo di legno ? capitato nella bottega di un vecchio falegname, il quale aveva nome Mastr’Antonio, sennonchе[2 - sennonchе – за исключением/разве только/все же] tutti lo chiamavano maestro Ciliegia, per via[3 - per via – из-за] della punta del suo naso, che era sempre lustra e paonazza, come una ciliegia matura.
Appena maestro Ciliegia ha visto quel pezzo di legno, si ? rallegrato tutto e ha borbottato a mezza voce:
– Questo legno ? capitato a tempo[4 - a tempo – вовремя]; voglio fare una gamba di tavolino.
Detto fatto[5 - Detto fatto – Сказано – сделано], ha preso subito l’ascia arrotata per cominciare a levare la scorza e a digrossare; ma quando era l? per lasciare andare la prima asciata, ? rimasto col braccio sospeso in aria, perchе ha sentito una vocina sottile, che detto:
– Non mi picchiare tanto forte!
Figuratevi come ? rimasto quel buon vecchio di maestro Ciliegia!
Ha girato gli occhi smarriti intorno alla stanza per vedere di dove mai poteva essere uscita quella vocina, e non ha visto nessuno! Ha guardato sotto il banco, e nessuno; ha guardato dentro un armadio che stava sempre chiuso, e nessuno; ha guardato nel corbello dei trucioli e della segatura, e nessuno; ha aperto l’uscio di bottega per dare un’occhiata[6 - dare un’occhiata – взглянуть/поглядеть] anche sulla strada, e nessuno. O dunque?..
– Ho capito; – ha detto allora ridendo, – si vede che quella vocina me la sono figurata io[7 - si vede che quella vocina me la sono figurata io – очевидно, он мне просто показался]. Rimettiamoci a lavorare.
E ha ripreso l’ascia in mano, ha tirato gi? un solennissimo colpo sul pezzo di legno.
– Ohi! tu mi hai fatto male! – ha gridato la solita vocina.
Questa volta maestro Ciliegia ? restato con gli occhi fuori del capo per la paura, con la bocca spalancata e con la lingua gi? ciondoloni fino al mento, come un mascherone da fontana[8 - un mascherone da fontana – маска-барельеф].
Appena ha riavuto l’uso della parola, ha cominciato a dire:
– Ma di dove ? uscita questa vocina che ha detto ohi?.. Eppure qui non c’? anima viva. Questo legno eccolo qui; ? un pezzo di legno come tutti gli altri, e a buttarlo sul fuoco… Se c’? nascosto qualcuno, tanto peggio per lui.
E ha agguantato con tutte e due le mani quel povero pezzo di legno, e ha posto a sbatacchiarlo senza carit? contro le pareti della stanza.
Poi si ? messo in ascolto[9 - si ? messo in ascolto – начал/стал слушать], per sentire se c’era qualche vocina. Ha aspettato due minuti, e nulla; cinque minuti, e nulla; dieci minuti, e nulla!
– Ho capito; – ha detto allora, – si vede che quella vocina che ha detto ohi, me la sono figurata io! Rimettiamoci a lavorare.
Intanto ha preso in mano la pialla, per piallare e tirare a pulimento il pezzo di legno; ma nel mentre che lo piallava in su e in gi?, ha sentito la solita vocina che gli ha detto ridendo:
– Smetti! tu mi fai il pizzicorino sul corpo!
Questa volta il povero maestro Ciliegia ? caduto gi? come fulminato. Quando ha riaperto gli occhi, si ? trovato seduto per terra.
Il suo viso pareva trasfigurito, e perfino la punta del naso, di paonazza come era quasi sempre, ? diventata turchina dalla gran paura.
2
Maestro Ciliegia regala il pezzo di legno al suo amico Geppetto, il quale lo prende per fabbricarsi un burattino meraviglioso, che sa ballare, tirare di scherma e fare i salti mortali
In quel punto qualcuno ha bussato alla porta.
– Passate pure, – ha detto il falegname, senza aver la forza di rizzarsi in piedi.
Allora ? entrato in bottega un vecchietto tutto arzillo, il quale aveva nome Geppetto; ma i ragazzi del vicinato lo chiamavano col soprannome di Polendina[10 - Polendina – архаичная форма слова «polentina» – полента], a motivo della sua parrucca gialla, che somigliava moltissimo alla polendina di granturco.
Geppetto era bizzosissimo. Guai[11 - Guai — Горе тому] a chiamarlo Polendina! Diventava subito una bestia.
– Buon giorno, mastr’Antonio, – ha detto Geppetto. – Che cosa fate per terra?
– Insegno l’abaco alle formicole.
– Buon pro vi faccia.
– Chi vi ha portato da me, compare Geppetto?
– Le gambe. Sappiate, mastr’Antonio, che sono venuto da voi, per chiedervi un favore.
– Eccomi qui, pronto a servirvi, – ha replicato il falegname, rizzandosi su i ginocchi.
– Stamani m’? piovuta nel cervello un’idea[12 - m’? piovuta nel cervello un’idea – мне пришла в голову одна мысль].